venerdì 15 novembre 2013

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Norvegio della Francesca, nome in codice del robot di Aleffio, aveva un sistema di guida non certo semplice da capire. Aleffio quotidianamente affrontava lo stesso problema: scegliere il percorso migliore per fare visita a piu' case, medio borghesi, possibili. Ogni giornata di lavoro era associata ad un'ampia zona urbana, e ricoprire l'area di Adventure City non era cosa da poco. Malgrado le difficoltà i recenti successi imprenditoriali avevano garantito una sorta di promozione al ruolo di "Libero Commesso Viaggiatore", il che in breve significava potersi spostare in ogni angolo di Megalopoli, anche al di fuori di Adventure City. I robot dei colleghi-rivali-concorrenti erano dotati di un sistema di guida di prima generazione. In pratica al computer di bordo veniva fornita una mappa del territorio, e grazie alla diretta applicazione della Teoria delle Reti Neurali, un Ciclo Hamiltoniano aiutava a calcolare il giusto percorso, cercando di ottimizzare tempi e spazi. Un'intelligenza artificiale rozza a confronto di quella del robot di Aleffio. Egli aveva messo a punto un complesso sistema di "pesi" per valutare la probabilità che una casa fosse appartenuta ad una famiglia medio borghese e quindi a potenziali clienti. La velocità di apprendimento del Commesso Robot era stratosferica. Mentre questi volava nei cieli, in viaggio verso la prossima destinazione, memorizzava tutti gli elementi del paesaggio e numericamente valutava la possibilità di concludere qualche affare, "+1 - Quartiere 356 Cubo Bis, rilevata piscina in costruzione, possibile cliente benestante" , "+2 - Vialetto del Riposaio, acquistato MIG 21 da signora in pensione, possibile vincita economica", "+3 - Rilevata presenza di cadmio liquido su steccato di famiglia di Indiani d'America, possibili attività radioattive costose".
La raccolta di informazioni era la vera forza di Aleffio, il robot adattava il suo percorso nel modo più efficiente possibile in base a valutazioni di carattere sociale/economico, si fermava dove era più alta la probabilita' che qualcuno potesse comprare gli Obelischi. I cammini hamiltoniani erano roba poco piu' evoluta di "unire tutti i puntini senza staccare la penna dal foglio"; Aleffio vantava invece una delle più evolute reti di Hopfield, in grado di auto programmare geneticamente un sistema di pesi sempre in evoluzione, il cui pregio maggiore risiedeva proprio nel velocissimo apprendimento e nella resilienza alla variazione delle condizioni osservate.
Quel giorno Aleffio sorvolava una vecchia area di Megalopoli in cui molti anni prima era stata costruita una Chiesa Neurale, dove il robot aveva voluto a tutti i costi passare dopo aver registrato anomale fonti di energia. A volte i sensori del robot erano stati traditi dalla stranezza di certe situazioni, ma raramente un peso veniva assegnato con leggerezza. Il vasto display a raggi rossi del robot indico' "+5 , Rilevata smodata fonte di energia coincidente con abnorme quantità di gomitoli di lana merinos". Aleffio, passando alla guida manuale, inizio' la procedura di discesa. Il celeberrimo Tiglio Argenteo era stato registrato piu' volte dal robot come notevole fonte di energia e non era certo la causa di quella improvvisa segnalazione degli strumenti di bordo. Aleffio non si ricordava che l'albero si trovasse proprio li', lo aveva visitato soltanto una volta moltissimi anni prima, quando aveva accompagnato sua nonna alla ricerca dell'Arca per Due, un mitico manufatto in grado di ospitare comodamente due persone oltre ai segreti del mondo. 
Il robot, come di consueto, atterro' ad una ragionevole distanza dal luogo segnalato, per evitare falsi positivi e verificare la correttezza della segnalazione. Fu allora che, una luce bianca, intensa e fulminea baleno' nel quartiere; non ci fu alcun rumore, ma la sensazione di persone sciolte si fece sentire di li' a poco, seguita da elevata temperatura e dal rarissimo fenomeno di cristallizzazione della lana merinos.
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