martedì 24 settembre 2013

Ph

Io me ne stavo li sul divano assorto a guardarlo. La casa era esattamente come doveva essere il “suo” luogo d’arte. Confuso e pieno di idee. Colori, pastelli e pennelli formavano un fitto tappeto disordinato che mi mandava indietro con la mente fino a gli anni dell’asilo, quando la creatività era davvero stimolata, senza mouse e tastiera. Il luogo era permeato da un intenso odore di vernice acrilica che invitava anche l’olfatto a godere della sua arte prendere forma. 
Le pareti dello studio erano decorate con tele di grandi dimensioni e impatto, “le Apocalissi”. Una dopo l’altra, suggestive figure femminili dolci e malefiche mi stavano osservando dall'alto della loro posa statuaria. Lui stava li in piedi, intento a mescolare colori con le dita, sporco e felice. I toni scuri di un paesaggio metafisico, dall’arancione al nero, davano forma a quella mente tanto contorta quanto profonda. Avrebbe potuto dipingere qualsiasi cosa in qualsiasi momento. 
Assistere a tutto ciò faceva di me un uomo fortunato, quella sera il semplice invito di un caro e vecchio amico mi aveva dato la possibilità di vivere fuori dallo spazio e dal tempo, assorto nello scoprire il suo angolo di anima. 
Tutto quello che mi stava circondando nel raggio di 2 metri in qualche modo era collegato a un momento passato della sua vita, e anche se ignoravo del tutto quale fosse l’origine di molte cose, pensavo di sapere perché fossero li. Fin dai tempi del liceo avevo imparato a conoscerlo e ad apprezzare il suo modo di prendere la vita, abbiamo trascorso insieme gli anni migliori e anche se poi le circostanze a volte ti guidano lungo percorsi diversi, sapevamo tutti e due che l’amicizia è una forza conservativa, non conta molto la traiettoria che segue.
Quella sera stavo ricostruendo tutto il passato, a colpi di piccoli particolari, mescolati tra vecchi e nuovi ricordi. L’attività mi era gradita e aver ritrovato quella persona probabilmente fu la cosa migliore di quell’anno..
Perdersi assorto nelle arti figurative, come potrebbe dire un Leopardi non troppo preso male, era un bel “naufragare”. In quel momento lui stava sfumando alcune ombre su una siepe con un colore marrone scuro, non parlavo per non rischiare di perdermi qualcosa. Ad un tratto iniziò lui:“..qui l’ombra forse dovrebbe essere dall’altra parte, ma che cazzo me ne frega? Dopotutto questo è il mio mondo, l’ombra va dove di coio. Tutto va dove dico io, sono io che creo.. creo.. creo..invento.., questo mondo decido io come va. Certo che …faccio tanto il sinistroide, ma in fondo dipingo per poter dire – qui si fa come dico io e basta – con le mie regole e i miei tempi, altro che”
Il mio silenzio era stato premiato con questa verità tanto solenne quanto pungente. Quanta lucidità e freddezza in questa frase. 
Ma voi avete mai pensato a quanto sia importante per tutti avere un luogo dove poter dettare legge? Che sia un giardino in cui plasmare la natura, o un foglio da ricamare con un pensiero, cerchiamo tutti un angolo in cui poter essere dittatore, despota e tiranno.
Dopotutto cosa significa arte? Esprimersi liberamente senza schemi, o seguendo solo i propri. 
Liberamente… la parola magica …”libertà”, date ad un uomo la sensazione di essere libero e questi si sentirà subito felice e stimolato. Quella liberta' lui sapeva viverla fino in fondo. Trovava stimoli in tutto, una dote tanto rara quanto geniale. 
L'essere umano per natura ha bisogno di quello stimolo, quando non lo si sa trovare o se viene a mancare, allora entrano in gioco la psicologia, la farmacologia, le benzodiazepine, e la noia.
Fate caso ad alcune coppie, sguardi vuoti, annoiati, silenzio e imbarazzo. Poi guardateli dopo che si sono lasciati, tolto il dramma, tolta la fase di assestamento, cosa si vede? Lei probabilmente avrà una pettinatura nuova, qualche kg in meno, e un bel vestito nuovo.. Lui avrà comprato una moto, sarà tornato in palestra, sarà più abbronzato, o avrà riscoperto amici, sballo e divertimenti vari …. 
..Si sentiranno rinnovati e avranno stimoli per continuare a “rinfrescarsi”. Ma vi siete mai chiesti perché? Tutte le attività citate sono fattibili anche durante un rapporto di coppia, ma hanno un sapore diverso. La verità è che lo status mentale di “impegnato” coincide con “limitato” a torto o a ragione ci si sente come se il freno non potesse essere tolto. Poi un giorno accade che qualcuno rilascia il tuo freno, sul momento lo odi, poi capisci che arriva nuova linfa, e nuovi stimoli ti autorizzano ad andare oltre. E poco mi interessa se state pensando che la vita non è cosi negativa, e che l’amore trionfa ….. sapete bene che è un elegante modo di raccontarsela.

Eravamo migliaia

Eravamo migliaia, o forse eravamo a migliaia. Eravamo molti, ma non saprei dire quanti. L'ultima cosa che mi venne in mente in quel momento fu di contarci. In verita' sentii una voce provenire da una non ben precisata zona dietro di me, qualcuno propose di contarci, ma fu calpestato, si rese conto solo dopo molte ore di quanto inadeguata fosse la sua proposta. Eravamo migliaia, tutti vicini... sui nostri volti era dipinta un'espressione a meta' tra il dubbio e l'angoscia. Dopo molte ore, moltissime ore, molte piu' di quante si potessero definire troppe ore, accadde qualcosa di unico. Un uomo molto giovane con gli occhi finti chiese di poter parlare. Si alzo' su un pietrone acceso, si schiari' la voce usando una versione portatile di photoshop, e quando il silenzio inizio' a farsi sentire, decise di parlare. Le sue parole ancora oggi ritornano alla mia mente, furono parole decise e inequivocabili, lasciarono un segno in tutti noi. noi che avevamo potuto viverle. Aveva fatto una lunga pausa, volutamente lunga, di quelle pause che se fossero meno lunghe mostrerebbero insicurezza. Quella lunghezza giusta che trasforma una pausa in un discorso di per se inequivocabile. Le parole furono dure, ma giuste. "Perche' siamo qui?". Tutti iniziarono a guardarsi attorno, la risposta doveva essere li tra noi, da qualche parte. Tutto fu silenzio. Nessuno aveva una risposta. quando si e' tanti in un posto un motivo ci deve essere, ma quando si e' tantissimi o anche di piu', allora si deve essere auto giustificati dal numero. Andammo a casa, a migliaia.