domenica 6 ottobre 2013

Ismaia

Il sultano Ismaia, terzo di quel nome, si svegliava sempre alle prima luci dell'alba. La sua vita era scandita da rigorosi rituali dettati dall'etichetta. Il suo stesso nome, per essere pronunciato, necessitava pratica e buona memoria. Ismaia Enrico Ottavo Terzo secondogenito della Prima dinastia dei Quinti Settimi Severi, sesto di otto figli del Re e Nono Sultano delle Dodici Terre Ventennali. Poche persone tuttavia potevano liberamente pronunciare il suo nome, la grandiosa magnificenza del sultanato era ostentata infatti proprio a partire dal titolo.
Ogni mattina Ismaia apriva gli occhi nel preciso istante in cui ci si aspettava che lo facesse. Il materasso regale era programmato dal Consiglio Superiore del Riposo in modo che variasse la propria  frequenza di vibrazione al momento opportuno per la sveglia. La stanza autonomamente misurava il grado di stress giornaliero del Sultano, adattando il colore delle pareti alla giusta tonalità per far fronte alla sua cromomania. Il grande tappeto digitale quella mattina si era sincronizzato su "Mare e Fondali Marini", le increspature dell'acqua generate da ogni passo del Sultano sembravano non disturbare il grosso abalone che nuotava in lontananza verso la fine della stanza, ad una cinquantina di metri da lui.
Ismaia dopo tanti anni non era ancora riuscito ad abbandonare l'abitudine di fare colazione in piedi sulla sedia, a poco erano serviti i dieci anni di prigione scontati per quello stesso motivo, a lui piaceva osservare il proprio caffe' dall'altro dei suoi due metri di statura. "Osservare un caffe' da una distanza normale non suscita interesse in nessuno, ma osservarlo da una distanza insolita regala una prospettiva nuova alla colazione". I Media avevano naturalmente approfittato di questa stravagante dichiarazione del Sultano, e le aziende produttrici di sedie da qualche anno avevano introdotto sul mercato la sedia per stare in piedi.Dopo colazione il Sultano Ismaia passava almeno un'ora del suo tempo regale a scrivere lettere per i propri sudditi, di solito la "S" o la "I", ma non serviva a nessuno come attività.
Una settimana dopo la colazione era passata già una settimana dalla colazione di una settimana prima, e questo non andava bene al Sultano. Aveva ingaggiato alcuni esperti di Tempo e Spazio per indagare sul problema. Quel giorno la riunione con gli Esperti di Tempo e Spazio era di sicuro l'appuntamento più importante, essi avevano comunicato di avere importanti novità, addirittura una svolta negli studi, il Sultano Ismaia ne era entusiasta e impaziente giocherellava con il mercurio dell'orologio a piombo in attesa di ricevere gli Esperti a palazzo. [..]