giovedì 9 ottobre 2014

Gourmet

"Il Teorema di Gibbard-Satterhwaite, in analogia con il principio di Impossibilita' di Arrow, stabilisce che non esiste un processo decisionale immune da strategie di manipolazione che soddisfi l'assioma di non dittatura e di efficienza del processo stesso" Loredante non aveva capito nulla, scuotendo il capo chiuse la comunicazione con il server informativo. Il capo, scosso, andò su tutte le furie le quali volarono via lasciando il vuoto mezzo vuoto. Loredante aveva avuto certamente una vita assai difficile, solo e incompreso, cresciuto ai margini di Adventure City, povero e dimenticato da se stesso. Senza soldi e senza amici per anni si era mantenuto nei modi più umili, aveva masticato le gomme gettate per terra, aveva bevuto il sudore dai fazzoletti gettati nell'immondizia vicino alle palestre e aveva dormito su pile usate e medicinali scaduti. Mai per un solo momento pero' si era arreso alla sua triste sorte, aveva sempre continuato a sognare in grande e a vivere sperando in un cambiamento.  
Guardandosi indietro Loredante doveva ringraziare se stesso e la sua indole creativa per averlo condotto da i più umili meandri di se stesso ai salotti scintillanti dell'alta società. Da bambino timido e solo era diventato uomo potente e temuto, i grandi successi professionali gli avevano dato fama e denaro ma non aveva ancora smesso con i fazzoletti sudati. Loredante era il cuoco più famoso e pagato di tutta Adventure City, aveva cucinato le uova di leopanda per Megalopo in persona e aveva persino versato succo di anatras nel calice del Sultano Ismaia.
Il grande successo di Loredante era nato dall'aver scritto il codice per gestire l'intelligenza artificiale del famosissimo cuoco robot "Gualtiero Mark 1". Il programma "estrema varietà" del droide era molto apprezzato nei salotti nobili della città. I ricchi latifondisti amavano circondarsi di altri ricchi e nelle loro gozzoviglie lasciare che il droide facesse loro sorprese culinarie. I critici più acclamati non aspettavano altro che recensire una nuova ricetta estrema. Erano particolarmente apprezzati certi abbinamenti come lo shampoo al muschio marino con il prosciutto crudo al vapore, la tar tar di bietola servita sull'elica del Piper e i gnocchi al rame.
Loredante viveva in una villa ai margini dello Sprawl, un'antica ed elegante dimora appartenuta ad un dei sette nonni del Sultano, donata dallo stesso Ismaia. Viveva solo e mal accompagnato, tendenzialmente sereno o poco nuvoloso. Lavorava nel suo laboratorio robotico in mezzo a centinaia di componenti elettronici e ingredienti di cucina, e la distinzione tra gli stessi aveva smesso di essere importante ormai da tanti anni. Ultimamente aveva provato a bollire diversi tipi di semiconduttori per preparare la sua particolare versione della "Zuppa di Faraday". Lavorava sodo, mischiava componenti resistivi con elementi capacitivi, ma spesso non soddisfatto buttava via tutto e ripartiva da zero.  
Quel giorno Loredante sentiva che qualcosa stava per andare storto, un presagio sinistro che non dava tregua. Assaggio' il brodo e decise che era brodo buono. Come sempre prima di cucinare assaggiava quello che aveva cucinato. La cucina era buia e deserta, lavorava sempre al buio dei led neri. Controllo' con la coda dell'occhio il monitor dell'oscilloscopio, la sonda sale e limone trasmetteva un piccolo segnale in prossimità della frequenza di scissione del burro di aracnidi. Prese lo stampo a forma di catacomba pre-cristiana e verso' l'intero contenuto del bollitore. In quel preciso momento si senti' un forte schianto provenire da fuori, Loredante si precipito' alla finestra e vide non molto lontano dal suo quartiere il tipico fungo di fumo provocato da esplosioni di natura nucleare, misto al tipico odore di cristalli di lana merinos. Aveva recentemente acquistato un set di obelischi da giardino da un giovane venditore porta a porta e i grossi monoliti oscuravano il suo campo visivo, l'unica cosa che pote' vedere distintamente fu il grande Tiglio Argenteo brillare di luce blu incredibile [...]

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